Ho cancellato e riscritto questo post mille volte. “Il primo pezzo sul nostro blog”, una prima, una responsabilità, un debutto e così niente mi sembrava adatto.

Così ho deciso di parlare dell’argomento che più ci scalda: le storie. Già, perchè cos’è una storia?

Wikipedia ci dice che storia è “la disciplina che si occupa dello studio del passato tramite l’uso di fonti, cioè di documenti, testimonianze e racconti che possano trasmettere il sapere” ma che ha anche il significato di “racconto letterario” o comunque di narrazione, orale o scritta, di vicende immaginarie. Google ci suggerisce che è anche una relazione amorosa, una consuetudine, una raffigurazione e che invece narrazione è l’atto di raccontare. Lo scrittore Johnatan Gottschall ci rivela che le storie sono un “parco giochi per la mente”, un modo per informarsi e apprendere tramite l’esperienza altrui, o ancora, un collante sociale che riunisce le persone intorno a valori comuni.
E noi la vediamo un po’ così: le storie, nella loro accezione più letterale, possono essere e comprendere una concatenazione di fatti realmente accaduti ma non è qui che sta il divertimento!

Le storie sono anche e soprattutto una rappresentazione, un dispositivo di pensiero, un’esperienza di vita, un modo di attribuire significati alle vicende umane al di là del qui e ora, un modo per emozionarsi e stare insieme, condividere sensazioni, seduti uno vicino all’altro con le menti (e i sentimenti) che si toccano. Le storie sono una relazione perchè senza un “tu” che ascolta non c’è un “io” che narra. Sono geometrie di linee narrative, personaggi e problemi intricati che s’incrociano in un tempo, in un mondo, secondo modelli e ci parlano di noi. È per quello che ci piacciono da impazzire, perchè ognuno di noi può ritrovare un pezzetto della propria storia in quella che ascolta, relazionarsi, connettersi e condividere il proprio vissuto. Ascoltare storie offre la possibilità di vivere delle esperienze sostitutive, soprattutto emozionali, senza la difficoltà di esporsi in prima persona. Possiamo amare, odiare, sognare, lasciarci andare, litigare con il capo senza correre i rischi che queste emozioni implicano veramente nella realtà. Raccontare e ascoltare storie è la più antica tecnologia di realtà virtuale che simula la condizione e i problemi dell’esperienza umana.

E funzionano in base a meccanismi biologici e fisiologici del nostro cervello che vi raccontiamo volentieri prossimamente o di persona!

Margherita

Fonti
Jonathan Gottschall, L’istinto di narrare, Bollati Boringhieri 2014
Wikipedia – Lemma Storia

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