E la fine di tutto il nostro esplorare sarà arrivare dove siamo partiti e conoscere il luogo per la prima volta
Thomas Stearns Eliot
Come Ulisse, il vero viaggio è il ritorno. Il vero viaggio è all’indietro.
È il cammino all’origine, al senso, al sé. Ecco la casa. Ecco Itaca come “teca dell’io“, come è stato scritto. Allora una poesia, una traduzione, una ricerca può diventare un nostos; oppure un verso di cui sei orgoglioso, se la frase gira nel modo giusto, se ha quel sapore che cercavi…
Per me viaggiare (o tornare a casa) è una dimensione interiore: è quando il fuori si accorda con il dentro. Nessun infingimento, nessun mascheramento. Adesione completa e totale al tuo centro.
Allora tutto diventa fluido, si può partire, si va…
E fu più o meno
da quel momento, che volli tornare indietro. Tornare
per trovare l’origine. Una porta. Per ricominciare
tutto di nuovo, ma in un altro modo. Tornare
per ritrovare l’inizio – e me stesso tramite esso
Victor Oliveira Mateus, poeta portoghese
Meno male che ho amato il ritorno
Ho vissuto alla velocità dei sogni
Tra sfavillanti scintille
Ho piantato un albero di susine
Ne hanno assaggiato i frutti
Meno male che ho amato la tristezza
Soprattutto la tristezza che c’è nell’occhio delle pietre
Del mare dell’essere umano
E ho amato la gioia improvvisa
Meno male che ho amato la pioggia
Meno male che sono stato in carcere
Ho amato l’irraggiungibile
In tutte le mie nostalgie
Meno male che ho amato il ritorno
Nazim Hikmet
***
Laura
Poesie d’amore, Nazim Hikmet, ed. Mondadori, 2002
Regresso, Victor Oliveira Mateus,Editora Labirinto, Amarante, 2010